Additivi

Gli edulcoranti

Vanno da E950 a E1205
Preciso che tutto quello che pubblico viene da ricerche fatte in internet, perchè io non sono un'esperta, ma solo una persona a cui piace essere informata. Declino qualunque responsabilità in caso di inesattezze.
Sia i dolcificanti “di massa” (aggiunti in grande quantità perché ipocalorici) che quelli “intensivi” aggiunti in piccolissime quantità, conferiscono un sapore dolce agli alimenti e sono molto utili nella preparazione di prodotti ipocalorici e preparazione di prodotti dietetici speciali, come quelli destinati ai diabetici. Si consiglia di limitarne l'uso alle donne in gravidanza e nei bambini fino a 3 anni di età.

E950 - Acesulfame K , potassio acesulfame
100-200 volte più dolce dello zucchero e privo di calorie. Bibite, prodotti senza zucchero, chewing gum, desserts a base di gelatina. Questo dolcificante artificiale, della "Hoechst", gigantesca Industria chimica tedesca, è usato ampiamente in tutto il mondo. È circa 200 volte più dolce dello zucchero. Negli USA, per molti anni, l'acesulfame-K (la K e' il simbolo chimico del potassio) era permesso solo in cibi come quelli dichiarati privi di zucchero chewing gum, e, ancora, desserts a base di gelatina. Nel luglio del 1998 la FDA diede il permesso di usarlo nelle. Alcuni studi studi ritengono che possa causare il cancro. E' da aggiungere che l'acetoacetamide, una sostanza che viene prodotta durante la sua scomposizione ha mostrato di danneggiare la tiroide nei ratti, nei conigli e nei cani. Si pensa che piccole quantità non siano molto dannose.

E951 - Aspartame
200 volte più dolce dello zucchero e privo di calorie. E' uno degli additivi alimentari più contestati per la sua possibile pericolosità, a breve e a lunga scadenza. In seguito a forti assunzioni, ad esempio con bevande gassate 'dietetiche', sono stati riscontrati sintomi simili a quelli dei postumi di una sonora sbornia. Bevande, budini, yogurt, in bustine come dolcificante, chewing gum. Ampia gamma di effetti dannosi. Si parla di incidenza epidemiologica di malattie quali la sclerosi a placche e il lupus sistemico. Allergizzante.
Aggiornamento: ultime notizie dall'EFSA

E952 - Acido ciclammico
E' una sostanza dolcificante prodotta sinteticamente che fa parte dei cosiddetti «dolcificanti intensivi». Il suo potere dolcificante, 30-50 volte maggiore rispetto al saccarosio, è relativamente modesto a confronto degli altri edulcoranti intensivi e varia per concentrazione, pH, presenza di aromatizzanti e tipo di matrice alimentare. Il ciclammato è una sostanza acariogena che viene eliminata principalmente dal rene e in misura minore dall'intestino, per cui non fornisce calorie. Nell'Unione Europea il suo utilizzo è anche consentito, oltre che come dolcificante da tavola, in una serie di prodotti industriali a basso potere calorico come le bibite, i dolci, i gelati, i dessert, le conserve di frutta a basso contenuto zuccherino, nei chewing-gum, nei sussidi dimagranti e negli integratori alimentari.Solitamente il ciclammato viene utilizzato mescolato ad altri dolcificanti per attenuarne il retrogusto metallico. A dosaggi alti e ripetuti i ciclammati possono avere affetti lassativi ed effetti negativi sull'accrescimento. Vietato negli USA e in Gran Bretagna. Probabilecancerogeno.

E953 - Isomalto
E' un sostitutivo dello zucchero, a basso indice glicemico. E' l'unico dolcificante ricavato dallo zucchero di barbabietola. Ha lo stesso aspetto, sapore, corposità e massa dello zucchero. il rapporto nella sostituzione dello zucchero è da 1/1. E' un carboidrato, non un prodotto chimico. Ideale anche per decorazioni e guarniture artistiche tipo zucchero tirato. Ha un valore calorico ridotto e fornisce 2,4 kcal/grammo rispetto alle 4 kcal/grammo degli altri carboidrati. Il potere dolcificante dell’isomalto è pari alla metà di quello dello zucchero da tavola (saccarosio). Contrariamente a quest’ultimo, per l’utilizzo dell’isomalto nel metabolismo umano non è necessaria l’insulina. Con circa 2,4 kcal/g, il tenore energetico dell’isomalto è leggermente inferiore a quello dello zucchero. Il succedaneo dello zucchero è stabile al calore e agli acidi e si combina bene con altri edulcoranti o succedanei dello zucchero. Nell’industria alimentare, l’isomalto viene usato in particolare per alimenti dietetici a ridotto contenuto calorico e prodotti per diabetici. Malgrado il suo potere dolcificante, non provoca carie. E' un additivo alimentare approvato dall'Unione Europea, tuttavia, poichè è un alcool di zucchero, può causare flatulenza, o diarrea.

E954 - Saccarina
Commercialmente è disponibile in tre forme: acido saccarinico, saccarina di sodio e saccarina di calcio. Come pioniere dei dolcificanti alternativi, la saccarina ha avuto una storia senz'altro travagliata, ma è l'unico edulcorante di sintesi ad essere stato usato in tutto il mondo per più di un secolo. La saccarina acido esiste come polvere cristallina bianca; si tratta di un acido moderatamente forte e lievemente solubile in acqua. Tuttavia, considerato l'elevato potere edulcorante (200-600 volte superiore a quello del saccarosio), la lieve solubilità è comunque sufficiente a giustificarne l'impiego come dolcificante. La forma più usata è quella di sale sodico, a causa della maggiore stabilità e solubilità (500 volte superiore dell'acido a 20°C). Più raramente si ricorre al sale di calcio, in particolare da parte di chi segue una dieta povera di sodio. La saccarina e i suoi sali possono essere impiegati in una grande varietà di cibi, bevande, cosmetici e prodotti farmaceutici, come dolcificanti non calorici, sicuri ed economici. Nell'industria alimentare viene addizionata a bevande soft, succhi di frutta, chewing gum, gelatine, marmellate, decorazioni, salse e condimenti lavorati a base di frutta; in quella dietetica rientra nella composizione di dolcificanti in forma di tavolette, polveri o liquidi. Presenta tuttavia un retrogusto amaro-metallico, specialmente ad elevate concentrazioni. La saccarina non è metabolizzata dall'organismo umano; non sono stati mai riscontrati prodotti derivanti dal suo metabolismo anche in tracce minime o comunque rilevabili con le moderne tecniche analitiche. Una volta assunta, viene rapidamente assorbita (90% circa) e come tale escreta con le urine senza essere metabolizzata. Non influenza i livelli glicemici e non fornisce alcuna energia all'organismo; è quindi indicata come dolcificante nelle diete ipocaloriche ed in quelle per diabetici. Non favorisce inoltre la carie dentale. La saccarina è stata oggetto di lunghi dibattiti. Benché la totalità degli studi disponibili ne dimostri la sicurezza alle dosi di consumo usuali, sono stati sollevati molti dubbi circa la sua tossicità.
Prudenza in gravidanza per la sua capacità di attraversare la placenta.

E955 - Sucralosio
Scoperto nel 1976, il sucralosio è un dolcificante artificiale derivato dallo zucchero ottenuto industrialmente attraverso un processo di produzione brevettato multifase, che sostituisce selettivamente tre atomi di cloro a tre gruppi di idrossile nella molecola dello zucchero. Questa operazione produce un dolcificante privo di calorie, ma circa 600 volte più dolce del saccarosio. Poichè, a differenza dell'aspartame, è termostabile, viene impiegato industrialmente come additivo dolcificante nella produzione di dolci da forno, merendine, bevande analcoliche e bibite senza zucchero. Il sucralosio in forma granulare miscelato con maltodestrine e destrosio come agenti di massa, viene commercializzato sul mercato mondiale dalla McNeil Nutritionals con il marchio Splenda. Splenda non è privo di calorie ma contiene 96 calorie per tazza.
L'associazione dello zucchero statunitense Sugar Association ha creato un sito web dove muove forti critiche al sucralosio, sottolineando il fatto che gran parte degli studi sia stato commissionato da organizzazioni con un forte interesse commerciale nell'approvazione di questa sostanza.

E957 - Taumatina
E' una miscela di proteine estratte da una pianta africana, il Thaumatococcus danielli. E' una delle più dolci sostanze conosciute (2000-3000 volte più potente del saccarosio, e questo ne fa la sostanza più dolce sulla Terra), con un gusto che si sviluppa lentamente ma di lunga durata; l'uso e' però limitato da un certo aroma di liquirizia. Viene utilizzata in dosi estremamente ridotte per le sue caratteristiche aromatiche.. Se ne sospetta qualche attività a livello endocrino, ma la quantità che può essere assunta non influisce sul bilancio giornaliero. La Taumatina, in base agli studi tossicologici, biologici, teratogenici, allergenici e alcuni sull’uomo, fatti dalla JECFA (Joint FAO/WHO Expert Committee of Food Additions) è stata dichiarata sostanza sicura, è ,infatti, approvata in Israele, Giappone e nella comunità Europea; in Usa è, invece, approvata solamente come esaltatore di sapidità.

E959 - Neoesperidina
E' un dolcificante di sintesi che fa parte dei cosiddetti «dolcificanti intensivi».
La neoesperidina diidrocalcone viene ottenuta mediante idrogenazione da un flavone glucoside estratto dal pompelmo e dalle arance amare, dove è contenuto nel fiore, nel frutto e nella scorza. Si presenta come una polvere bianca cristallina inodore, ed è un dolcificante fino a 3000 volte più dolce dello zucchero, con sensazione persistente nel tempo, ma il suo retrogusto tra la liquirizia ed il mentolo la rende adatta soltanto per un numero limitato di alimenti. Solubile in acqua fredda, in acqua calda e persino in etanolo, ha un effetto sinergico spiccato quando utilizzata in combinazione con altri dolcificanti. Poco assorbita, la neoesperidina viene metabolizzata dalla flora intestinale. Essendo una sostanza termostabile, mantiene le proprie caratteristiche in tutti quei prodotti che devono essere sottoposti a processi di sterilizzazione o di pastorizzazione. Poco utilizzata in Italia, la neoesperidina DC viene impiegata nella produzione della birra analcolica, del sidro, delle conserve di frutta, dei prodotti della confetteria e di alcuni dessert. Sviluppi recenti hanno aperto la strada per l'utilizzo della neoesperidina in quei prodotti farmaceutici che necessitano di un miglioramento del gusto, come ad esempio dentifrici in pasta e colluttori. Secondo alcuni produttori cinesi inoltre, a livelli molto bassi (1-5 PPM) aumenterebbe il sapore dell'alimento. Non permessa in America.

E961 - Neotame
E' un aminoacido a base di dolcificante a basso contenuto calorico. Si tratta di un dolcificante artificiale e un esaltatore di sapidità. E' facilmente assorbito e completamente eliminato, non fornisce calorie.Non favorisce la carie. Studi sul neotame rivelano variazioni del peso corporeo, aumento di peso corporeo e di consumo di cibo. Va notato che questi effetti non sono dovuti al profilo tossico del neotame, ma piuttosto alla scarsa appetibilità di mangimi contenenti questo dolcificante. Gli effetti acuti di neotame sono mal di testa, epatotossicità ad alte dosi. Gli effetti cronici dovuti a esposizione possono essere:  basso peso alla nascita e perdita di peso.Si tratta di un derivato di aspartame con gusto intenso ed è 7000-13000 volte più dolce dello zucchero. Viene utilizzato in alimenti e bevande, tra cui gomme da masticare, bevande gassate, bevande pronte da bere, dolcificanti da tavola, dessert gelati, budini e creme, yogurts, prodotti da forno e caramelle. Non in carne e pollame.

E962 - Sale di aspartame-acesulfame

E' un dolcificante non calorico artificiale, 350 volte più dolce del saccarosio (zucchero) e ha un gusto pulito, dolce. Commercialmente è realizzato combinando e riscaldando due parti di aspartame (E951) e 1 parte di potassio acesulfame (E950) in una soluzione acida, quindi permettendo di cristallizzare. Questo processo elimina il potassio e l'umidità, lasciando aspartame e acesulfame. Ciò si traduce in una  polvere inodore, cristallina, bianca, non igroscopica. Viene utilizzato anche come esaltatore di sapidità. Lo troviamo in prodotti da forno, dolci, condimenti dolci, miscele per dolci, ripieni, prodotti lattiero-caseari, semifreddi, bevande, concentrati, tisane istantanee, cereali, conserve, sciroppi, marmellate e gelatine, puree, salse, yogurt, aceto, sottaceti, condimenti per insalate, frutta e verdura e prodotti derivati, gomma da masticare, emulsioni, mentine per l'alito, glasse, birra, bevande analcoliche, budini, latte e vitamine masticabili.

E965 - Maltitolo
Ha un valore calorico ridotto, inferiore allo zucchero e fornisce 2,4 kcal/grammo rispetto alle 4 kcal/grammo degli altri carboidrati. E' autorizzato dall'Unione Europea. Utilizzato in prodotti alimentari e bevande. Non favorisce la carie e ha meno effetto sui livelli di glucosio del sangue; per questo è adatto per i diabetici. Può avere un effetto lassativo e provocare irritazione gastrica. 

E966 - Lattitolo
Dal punto di vista chimico appartiene agli alcoli dello zucchero e deriva dal lattosio del siero del latte. Presenta circa il 30 – 40% del potere dolcificante del comune zucchero da tavola (saccarosio). Anche il suo tenore energetico di circa 2,4 kcal/g è leggermente inferiore a quello dello zucchero. Per la metabolizzazione del lattitolo non è necessaria l’insulina. I cristalli bianchi sono pertanto indicati anche per prodotti per diabetici. Il lattitolo idrosolubile ha un sapore puramente dolce e sulla lingua ha un effetto leggermente rinfrescante. Si combina bene con altri succedanei dello zucchero ed edulcoranti. Può causare flatulenza e avere un effetto lassativo nei soggetti intolleranti ai composti. Approvato dall'Unione Europea. Si può trovare in prodotti da forno, gelati, alimenti dietetici e cioccolato.

E967 - Xilitolo
E' un dolcificante di sintesi che fa parte dei cosiddetti «dolcificanti di massa». Lo xilitolo è una sostanza di origine vegetale presente in molti tipi di frutta e di verdura, ricavata industrialmente principalmente dalla corteccia delle betulle e di altri alberi ad alto fusto. Fa parte della famiglia dei polialcoli, sostanze non cariogene che hanno la proprietà di non essere fermentate dai batteri del cavo orale e quindi di non consentire la formazione degli acidi che corrodono lo smalto dentale. A differenza degli altri polialcoli, è considerato anche cario-protettivo in quanto possiede una comprovata attività antibatterica: lo xilitolo esplica un effetto inibitorio dello Streptococcus mutans, il più importante organismo responsabile della formazione della carie. Ecco perchè lo xilitolo è considerato un dolcificante amico dei denti: aiuta a prevenire la carie, favorisce la remineralizzazione di piccole lesioni, riduce l’accumulo della placca batterica e stimola il flusso salivare.  È indicato anche per chi soffre di osteoporosi, perchè favorisce la riduzione dell’indebolimento osseo e l’aumento della densità ossea. Il potere dolcificante dello xilitolo è molto simile a quello dello zucchero, ma contiene il 40 per cento di calorie meno (2,4 calorie per grammo contro le 4,0 dello zucchero).
Secondo alcune fonti sarebbe indicato anche per i diabetici, per via del suo ridotto indice glicemico, tuttavia il carico glicemico risultante rimane comunque significativo per chi soffre di diabete di tipo 1. Lo xilitolo viene impiegato industrialmente come additivo dolcificante sopratutto nella produzione di gomme da masticare. Solo da poco tempo è possibile acquistarlo in polvere e utilizzarlo come sostituto dello zucchero. Gli effetti collaterali segnalati dello xilitolo sono: effetti lassativi a dosi medie e aumento della quantità di acido ossalico nelle urine (calcoli renali in topi e ratti). Non si conoscono effetti tossici.

E968 - Eritritolo
E' un alcol dello zucchero presente in natura a dosi ridotte in alcuni tipi di frutta (angurie, pere, uva), nei funghi, negli alimenti fermentati (salsa di soia, vino di riso, birra) e nel formaggio. Il suo potere dolcificante è pari a circa il 60 – 80% di quello del comune zucchero da tavola (saccarosio). E' ben tollerato e consentito per l'utilizzo in alimenti e bevande in molti paesi in tutto il mondo compresi gli USA, Cina, Giappone, Russia, Canada, Australia, Nuova Zelanda, Brasile, Argentina, Uruguay, Messico, Corea, Tailandia, Singapore, Taiwan, Hong Kong, Filippine, Israele e Sud Africa. L’eritritolo è approvato nell'Unione Europea per gli stessi utilizzi di altri polioli, ma l'approvazione dell'UE non si estende ancora al suo impiego in bevande. Può avere effetto lassativo. Sconsigliato ai bambini.

E999 - Estratto di quillaia
L’estratto di quillaia è un prodotto proveniente dalla corteccia della Quillaia saponaria, nota anche come Legno di Panama, una pianta originaria della Cina, della Bolivia, del Cile e del Perù. È utilizzato come sostanza stabilizzante e umidificante in merci cotte, prodotti lattier-caseario congelati e pudding e come agente schiumogeno in bibite analcoliche.

E1103 - Invertasi
E' un lievito derivato dall'enzima che catalizza l'idrolisi di saccarosio in glucosio e fruttosio. E' anche chiamato beta-fructofuranosidase.E' utilizzato nella produzione di pasticceria. Invertasi viene utilizzato per migliorare la durata di conservazione dei dolci, aumentare la dolcezza, migliorare il sapore e il colore, ed evitare la cristallizzazione.Questo enzima può essere utilizzato anche in alcuni particolari prodotti di succhi di frutta per diminuire i livelli di saccarosio. Non risulta tossico.

E1105 - Lisozima
E' una proteina contenuta nel siero del sangue, lacrime, ecc. e ha funzione antibatterica. Viene utilizzata per accelerare la fermentazione chimica. Nella tecnologia alimentare si utilizzano spesso gli enzimi: per la produzione di succhi di frutta, per decomporre più rapidamente l’amido del pane, per la maturazione del formaggio e per cagliare il latte. l’E1105 è andata a sostituire l'aldeide formica (E240) nel Grana Padano, il conservante che veniva utilizzato in precedenza. Molti enzimi tra cui l’E1105 sono ottenuti mediante tecnologie genetiche a partire dalle uova di gallina. L’eventuale rischio per la salute è legato alle allergie. Può essere utilizzato per mascherare sapori derivanti da prodotti in non perfette condizioni di conservazione. Da evitare per chi segue una dieta di esclusione delle uova.

E1200 - Polidestrosio
Compare molto spesso tra gli ingredienti di alimenti, integratori (barrette proteiche) e prodotti dietetici (pasti sostitutivi, prodotti per diabetici ecc.). Si tratta di un polisaccaride artificiale indigeribile, classificato come fibra solubile e frequentemente utilizzato negli integratori allo scopo di arricchire il prodotto di fibre, sostituirsi allo zucchero, aumentare il potere saziante e diminuire quello calorico; nelle barrette dietetiche risulta molto utile anche il suo ottimo potere addensante. Nel polidestrosio non troviamo soltanto glucosio (90%), ma anche il 10% di sorbitolo e l'1% di acido citrico. Nonostante si tratti di una fibra in gran parte escreta intatta con le feci, il polidestrosio presenta comunque un potere calorico di una Kcal per grammo (4.2 kJ/g). La sua parziale fermentazione nell'intestino crasso, specie se assunto insieme a generose quantità di acqua, contribuisce ad aumentare la massa fecale e ad accelerare il transito intestinale. Ad alte dosi può addirittura essere utilizzato come lassativo, anche se si corre il rischio di subire i classici problemi gastrointestinali da eccessivo consumo di fibre (crampi addominali, meteorismo e flatulenza). La fermentazione batterica intestinale del polidestrosio, oltre a sostenere lo sviluppo di una microfolora amica, ostacola quello delle specie putrefattive, diminuisce il pH fecale, aumenta la produzione di acidi grassi a corta catena (SCFAs) e sopprime quella di metaboliti carcinogenici, come l'indolo ed il p-cresolo. Trattandosi di una fibra, l'indice glicemico del polidestrosio è particolarmente contenuto; rallentando la digestione degli amidi e l'assorbimento degli zuccheri, tende inoltre a diminuire anche l'indice ed il carico glicemico del pasto. In uno studio, ad esempio, si è visto che la contemporanea ingestione di 12 g di polidestrosio e 50 g di glucosio determina un rialzo glicemico inferiore dell'11% rispetto alla stessa quantità di glucosio assunta da sola. Il sapore del polidestrosio, che si presenta come una polvere bianca dall'odore neutro e pulito, è lievemente dolce, dato che il suo potere edulcorante è circa 1/6 di quello dello zucchero da tavola.

E1201 - Polivinilpirrolidone

Materiale polimerico usato come agente di rivestimento utilizzato anche negli inchiostri, prodotti per capelli, vernici, pesticidi e dentifrici. E' particolarmente velenoso per la vita acquatica. Viene utilizzato anche come additivo alimentare come stabilizzante. Utilizzato anche per lo sbiancamento del vino bianco.

E1202 - Polivinilpolipirrolidone
Dal punto di vista chimico il polivinilpolipirrolidone è molto simile al polivinilpirrolidone (E 1201). Viene soprattutto usato come sostanza coadiuvante nella produzione di vino e birra per eliminare agenti intorbidanti indesiderati. In questa funzione, il polivinilpolipirrolidone non è più contenuto nel prodotto finito.

E1203 - Alcol polivinilico
E' una resina sintetica preparata mediante polimerizzazione di acetato di vinile, seguita da una idrolisi parziale dell'estere in presenza di un catalizzatore alcalino. Le caratteristiche fisiche del prodotto dipendono dal grado di polimerizzazione e dal grado di idrolisi. (Non ho trovato altre notizie)

E1204 - Pullulano
E' un polisaccaride idrosolubile composto da unità di glucosio. Allo stato secco, il pullulano è una polvere bianca che dopo aver aggiunto dell’acqua può essere pressato in modo tale da formare sottili pellicole trasparenti. Promuove la formazione di pellicole per il rivestimento di alimenti e in determinati prodotti può sostituire la gelatina o altri polimeri filmanti.

E1205 - Copolimero di metacrilato basico
In integratori alimentari allo stato solido. (non ho trovato altre notizie).


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