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Lombardia, Milano, Palazzo Bagatti Valsecchi
Lombardia, Milano, Palazzo Bagatti Valsecchi
Un angolo di Rinascimento a Milano: Palazzo Bagatti Valsecchi
Nel cuore di Milano, in una traversa di via Montenapoleone, si trova un gioiello di fine '800 in stile rinascimentale, è il Museo Bagatti Valsecchi, che si affaccia in via del Gesù, voluto dai fratelli Fausto e Giuseppe Bagatti Valsecchi di Varedo.
I due fratelli infatti vollero costruire appositamente un abitazione arredata nello stile dei nobili palazzi del Quattrocento, con collezioni di oggetti antichi e opere d'arte che portano nomi come Bellini e Giampietrino.
Nel portico a tre campate retto da colonne doriche si accede al lungo scalone dal tappeto rosso, molto scenografico, che immette nelle prime sale, dove si compie un vero e proprio salto indietro nei secoli.
Le collezioni preziose della casa sono state raccolte dagli stessi fratelli alla fine dell'800, creando un ambiente armonico ornato da soffitti lignei intarsiati, fregi alle pareti, imponenti camini in pietra.
Proprio la cultura dell'epoca, durante la monarchia dei Savoia, prediligeva il Rinascimento, come epoca da cui prendere esempio, per creare una nuova arte della nazione, in cui identificarsi.
Dalla scala rossa si entra nella prima sala con magnifico camino in pietra, dalle dimensioni imponenti, in cui è stata intagliata la scritta: "Bramo poco, assai poco spero e nulla chiedo", mentre al di sotto, tra i vari fregi, vi è lo stemma della casata.
A questo si aggiungono opere pittoriche del Quattrocento alle pareti e arredi dell'epoca, come la panca e la poltrona "Savonarola" per sedersi davanti al fuoco.
Magnifiche sono le pareti interamente decorate e il soffitto a quadri all'interno dei quali spiccano medaglioni con motivi floreali.
Risalta particolarmente però quello della grande sala di ritrovo, dal color blu brillante di un magnifico cielo stellato, in risalto rispetto alle volte più chiare.
Molto interessante per l'epoca è la sala da bagno, in cui si trova la magnifica vasca in marmo e porfido , con un arco che sovrasta una conchiglia, una vera impresa dell'ingegneria del tempo.
Si giunge così alla Camera Rossa, la camera matrimoniale di Fausto, dal monumentale letto a baldacchino rosso, le due culle ai lati, e pregevoli opere di Madonne e santi alle pareti.
Fausto sposò infatti una rampolla di casa Borromeo.
Prima di uscire, si attraversa la lunga Sala delle Armi, che riporta ai tempi in cui i giovani venivano educati ad usare lance ed alabarde, sostenendo pesantissime armature.
E' interessante curiosare nel vestibolo dove sono esposte le foto degli sposi, degli anni '20, mentre oggetti come l'ombrellino da passeggio e i cappelli a cilindro ci riportano ad altri tempi e atmosfere, quando le strade di Milano venivano attraversate ancora dalle carrozze e si udiva il fruscio delle lunghe vesti femminili.
Le donne portavano graziosi cappellini con la veletta o a larghe tese d'estate e le mani dovevano essere inguantate.
La casa venne abitata dagli eredi fino al 1974, quando uno dei figli decise di costituire la fondazione Bagatti Valsecchi, a cui donò il patrimonio della famiglia.
Solo nel 1994 venne però aperto al pubblico come museo, considerato come uno dei meglio conservati d'Europa,che dal 2008 fa parte del circuito "Case Museo di Milano".