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Lombardia, Milano, Chiesa di San Maurizio
Lombardia, Milano, Chiesa di San Maurizio
Un gioiello rinascimentale nel cuore di Milano: S.Maurizio al Monastero Maggiore
Viene detta anche la “Cappella Sistina “ di Milano: è S.Maurizio al Monastero Maggiore, antica chiesa del 1500 che si trova affacciata su Corso Magenta all’altezza di Via Luini.
Dalla facciata in pietra grigia liscia, non si indovinerebbe mai di trovarsi davanti ad un vero capolavoro, ma quando si varca la soglia, all’improvviso ci si trova immersi in un nuovo pianeta; una vera apoteosi di affreschi, dalle cappelle alle volte fino al soffitto…
La navata unica è divisa da un”tramezzo “ che separa la zona del pubblico di fedeli da quella cheapparteneva alle monache del monastero.
Gli affreschi del Cinquecento riflettono gli influssi della Scuola Leonardesca e di quella Forlivese, in particolare di Melozzo da Forlì e di Marco Palmezzano, mentre la parete che divide le due sale è affrescata da Bernardino Luini ed Antonio Campi, con la sua ”Adorazione dei Magi”.
Interessanti sono i dipinti dei due committenti, Alessandro Bentivoglio e Ippolito Sforza, rappresentati con vesti sontuose e dall’aspetto giovane, mentre indicano il Santissimo Sacramento.
Si distinguono anche affreschi di Bernardino , che per la dolcezza dei suoi paesaggi e dell’espressione dei volti pare riprendere lo stile di Raffaello.
Numerose sono le cappelle affrescate tra cui, per gli affreschi del Luini di particolare rilievo, quella di S.Caterina di Alessandria, la terza.
Qui si ammira un “Cristo alla Colonna”, accanto a cui sitrovano S.Caterina e S.Lorenzo.
Ammirevoli sono anche i dipinti sulle storie della Santa, come quello di “S. Caterina salvata dal supplizio della ruota per l’intervento di un angelo” ed il “Martirio per decapitazione”: in questo sarebbe stata ripresa la figura della contessa di Challant, rappresentatacon una sontuosa veste dorata, che fu condannata per aver ucciso il proprio amante.
Notevoli sono anche gli affreschi della Sala delle Monache, appartenenti prevalentemente al Luini, come ad esempio, “L’Ultima Cena” e “L’Arca di Noè”, dai bellissimi dettagli sugli animali a coppie.
Il coro, imponente, occupa buona parte della sala.Il monastero ha origini molto antiche: i primi documenti che ne accennano l’esistenza risalgono all’epoca carolingia: al suo interno si trovano una torre, parte delle antiche mura di Massimiano e un’altra del Circo Romano.
Fu poi ampliato dall’imperatore Ottone I di Sassonia, mentre nel 1100 gli fu data l’attuale denominazione.
Tuttavia la chiesa che vediamo oggi fu costruita tra il 1503 e il 1509.
Dalla loro sala le monachenon potevano oltrepassare la parete divisoria e assistevano alle funzioni religiose attraverso unagrande grata, posta sopra l’altare, ristretta ulteriormente da S.Carlo Borromeo nel 1500.
La divisione fu eliminata nell’Ottocento, quando fu soppresso il convento.
Autori di Scuola Leonardesca realizzarono invece la notevole opera di decorazione ad affresco, che ammirarono e lodarono anche Ruskin e Stendhal, commissionata dalla famiglia Bentivoglio: di questa quattro figlie furono mandate monache nel monastero, ed una di loro, Alessandra, ne fu per sei volte la Badessa.
In seguito alla soppressione del convento avvenuta nel 1798 durante la Repubblica Cisalpina di Napoleone, il complesso fu adibito a molte funzioni, tra cui quelle di scuola femminile e ospedale militare.
Purtroppo furono anche andati distrutti due chiostri, il secondo durante i bombardamentidella Seconda Guerra Mondiale.
L’edificio, che si trova accanto alla chiesa, divenne poi l’attuale Museo Archeologico.