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Lombardia, Milano, Chiesa di S. Antonio Abate
Lombardia, Milano, Chiesa di S. Antonio Abate
Un antico gioiello d'arte nel cuore del centro economico e culturale di Milano
Tra via Larga e l’Università Statale, incassata tra le case, si trova la chiesa di S.Antonio Abate, dalla facciata a capanna, nello stile del manierismo milanese, con delle statue di santi, tra cui quella di S.Antonio.
Quando si entra tuttavia ci si trova in un altro pianeta: l’interno è un tripudio mirabile di affreschi, dalla intera volta alle cappelle.
Chiostro di S. Antonio
L'interno di S. Antonio
Le sue origini sono molto lontane: infatti risalgono ad un edificio paleocristiano del IV° sec. , in stile gotico, che venne edificato nel 1200 e adibito alla cura del Fuoco di S. Antonio da parte dei Frati Antoniani. In seguito, però, Francesco Sforza riunì gli ospedali cittadini nella Ca’ Granda, così S.Antonio venne data in possesso alla famiglia Trivulzio fino al 1577, quando con l’arrivo degli Spagnoli, passò all’Ordine dei Teatini, sostenitori della Controriforma di S.Carlo Borromeo.
L’interno è a croce latina, a navata unica, con tre cappelle per lato: si rimane subito affascinati dall’immersione negli affreschi che la ricoprono interamente, a partire dalla lunga volta.
Tra i più notevoli si ammirano “La croce appare a Costantino“, “Eraclio riporta la croce a Gerusalemme”, sulla volta del transetto si trovano invece “Il trionfo della Croce “,“ Il Sacrificio di Isacco” e soprattutto il memorabile “Passaggio del Mar Rosso”, a cui lavorarono i fratelli Carlone.
La volta affrescata
La volta affrescata
Dopo aver ammirato questi capolavori col fiato sospeso, nella Cappella dell’Annunciata si distinguono i dipinti del Procaccini: sull’altare “l’Annunciazione”, poi la “Visitazione” e la “Fuga in Egitto”, commissionati dal senatore Acerbi nel 1609 in onore del fratello che vi fu sepolto, col permesso dei Padri Teatini.
“Non evvi effigie che non paia uscita dal Paradiso...direste tutti questi sembianti vivi”. Con queste parole la descrisse Carlo Torre nel suo “Ritratto di Milano”, del 1674.
Pieno di calore nella “Visitazione” è l’abbraccio tra S.Elisabetta e la Madonna, mentre S,Giuseppe si china a raccogliere il cesto di frutta che Maria ha portato in dono. Nella “Fuga in Egitto” una figura femminile indica la strada che Maria deve percorrere per portare in salvo il piccolo Gesù.
Volta del chiostro con campanile
Nella Cappella di S.Gaetano poi si distingue la pala che raffigura il santo, dipinta da Giovan Battista Crespi, detto il Cerano, nel 1610. Altre decorazioni e sculture furono realizzate nel 1670 grazie ad un lascito di una nobildonna. Dipinti di pittori noti sono ospitati anche nella Cappella dell’Ascensione, tra cui “la Resurrezione”, sempre del Cerano, “L’Adorazione dei Magi” del Morazzone e “l’Adorazione dei Pastori “ del Carracci, con un’interessante uso della luce, influenza del Correggio. In quella dell’Immacolata si trova infine un interessante quadro di “Madonna con Bambino che calpestano il demonio” . Molto bello è anche l’organo a canne del 1800.
Di fianco alla chiesa si apre il Chiostro di impronta bramantesca, che richiama lo stile di altri chiostri milanesi, come quello di S.Maria delle Grazie e di S.Ambrogio. Risaltano le belle decorazioni in cotto sulle arcate. Da qui si scorge anche il campanile nello stile quattrocentesco, che svetta nell’azzurro.