Un borgo antico, sospeso tra passato, presente e futuro: il passato da conservare, il futuro da realizzare: è Rho.
Quando si sbuca dalla lunga dritta via Magenta in piazza S.Vittore, si entra all’improvviso nella luce: la piazza, dominata dall’imponente basilica che le dona il nome, è coronata da vecchie case restaurate in tinte ocra e pastello, ampia ed ariosa.
Con esse si incrociano le vie provinciali della città: corso Matteotti, via Garibaldi, piazza Visconti.In fondo a via Garibaldi si staglia, contro il cielo movimentato da nubi basse, il campanile del Santuario della Madonna Addolorata.
La sua storia ha origine nel 1583, quando in un quadro raffigurante la Pietà, la Madonna pianse lacrime di sangue.
Il fatto fu riconosciuto miracoloso dal Cardinal S.Carlo Borromeo, che decise di far costruire, in luogo della piccola cappella preesistente, il santuario, dalla facciata imponente, che ora ospita diverse opere d’arte pittorica.
Ritornando indietro, dopo aver superato lo storico palazzo dell’antico forno, che fa angolo con la piazza, in corso Matteotti sulla sinistra, si incontra una bella arcata in pietra, su cui si apre un vicolo “storico: qui si affaccia la Torre di palazzo Crivelli.
Quest’ultimo, sorse nel 1675 per volere del conte Crivelli Filippo II°, potente signore locale durante il periodo della dominazione spagnola.
Il palazzo, subì diverse vicissitudini, e dopo essere stato un teatro, che fu inaugurato con la Tosca di Giacomo Puccini, divenne un ristorante dalle presunte nobili origini, come rivelano la sua storia e il suo nome, “Conte”.
Nella sala al pian terreno si possono ancora ammirare i mirabili affreschi sui soffitti decorati.
Ritornando alla piazza, il vasto spazio di fronte alle case ridipinte in vari colori è dominato dalla imponente basilica.
E’ questa la piazza più antica della città, dove si incrociano il “cardo” ed il “decumano”le antiche strade romane.
Già nel IV° sec. vi sorgeva la piccola chiesa di di S.Vittore, ma nel 1900 si decise di abbatterla e ricostruirla donandole l’aspetto attuale.
Al centro della piazza nel 1644 fu eretta la “Colonna della Peste”, in cima alla quale è posta una croce, per ricordare l’epidemia di peste che devastò l’Italia nel 1629-1630, che viene tanto bene descritta da Alessandro Manzoni nel suo Romanzo, “I Promessi Sposi”.
Sul lato destro della Basilica si allunga invece il palazzo Podestarile, che ospita il Comune della città.
Fu costruito in stile antico con mattoni a vista, belle finestre ad arco, rette da colonnine ed un magnifico imponente portale abbellito da un colonnato che regge la balconata superiore, per volere del Podestà Eraldo Bonecchi nel 1930.
L’interno ospita belle decorazioni ed opere d’arte, tra cui gli affreschi del Fiammingo.La piazza, con una bella fontana al centro, è in fase di restauro, per la creazione di nuovi spazi adibiti a pause di relax e ristoro.
La cittadina è immersa nel verde grazie ai magnifici parchi che la circondano.
Tra questi, in particolare dev’essere piacevole passeggiare nel rigoglioso parco di villa Burba, una dimora seicentesca composta da un corpo principale e due ali laterali.
Vi abitarono numerosi personaggi storici, tra cui il conte Porro Lambertenghi, appassionato patriota antiaustriaco.
Nel parco sono presenti diverse interessanti varietà botaniche.