Maestose e antiche chiese, torri medioevali, palazzi porticati, arcate e loggiati, così si presenta il centro storico di Vercelli , cittadina del Piemonte non lontano da Milano, all’occhio attento del visitatore.
Foto di S.Andrea, fiancata
Il Duomo, Cattedrale di S.Eusebio
La via di fronte alla stazione sembra una strada come tante altre, mentre quasi all’improvviso appare sulla sinistra la monumentale Abbazia di S.Andrea che sorge coi suoi due svettanti campanili ai due lati. Interessante e magnifico esempio di architettura romanico-gotica, si allunga sulla fiancata con le sue alte torri e pinnacoli. Al suo interno conserva un magnifico coro ligneo del XIV° sec., e quattro cappelle che si congiungono ad un magnifico chiostro con un dipinto del 1400, oltre alla Sala Capitolare, una delle più belle d’Italia. Qui avvenne un pezzo di storia: infatti nel 1310 davanti all’imperatore EnricoVII° di Lussemburgo fu sancita la pace tra i Guelfi (sostenitori del papa) e i Ghibellini (sostenitori del’imperatore).
Percorrendo una via perpendicolare a questa ci si trova davanti alla imponente candida Cattedrale di S.Eusebio, ovvero il Duomo, dalla facciata in stile neoclassico, intitolata al suo primo vescovo, un vero capolavoro. Sorta nel IV° secolo, subì poi molte trasformazioni, mantenendo un aspetto particolarmente armonico. Risalta subito la grande cupola del 1860 ed il campanile romanico che risale ancora al XII° secolo.
Chiesa di Maria Salute degli Infermi
Vicolo
Proseguendo lungo la via Galileo Ferraris, dopo la chiesa di S.Andrea, si incontra il Polo espositivo Arca, che ospita eventi culturali e il santuario di Maria Salute degli Infermi, mentre sul lato opposto si nota la facciata romanica di S.Bernardo, sede del santuario. Il luogo è ombroso e riporta indietro nel tempo, grazie alle antiche architetture delle chiese ed ai palazzi d’epoca, che popolano buona parte delle vie e dei silenziosi vicoli di Vercelli, dove si possono ascoltare i propri passi sul selciato.
Vicolo
Chiesa di S.Cristoforo
Il Crocifisso di S.Cristoforo
la Torre degli Angeli
Quando si arriva alla chiesa di S.Cristoforo, si comprende subito di trovarsi davanti ad un capolavoro unico, a tal punto che viene anche chiamata “la Cappella Sistina di Vercelli”. Sorta nel 1500, al suo interno è un tripudio di affreschi dalle pareti al soffitto, che non si smetterebbe mai di ammirare… Vi si distinguono dei capolavori di Gaudenzio Ferrari, tra cui la Pala d’Altare della Madonna degli Aranci e, posto in una cappella laterale completamente spoglia, un magnifico Crocifisso, dove Cristo appare coi lunghi capelli neri, che incorniciano un viso stupendo: sembra vero...
Si apre poi la luce sulla bella piazza Cavour, che si potrebbe definire il “salotto “ della cittadina: coronata interamente da portici che ospitano i tavolini dei locali di ristoro, ospita i vercellesi, che qui si incontrano per fare quattro chiacchiere e prendere il caffè, mentre i bambini giocano nascondendosi tra una colonna e l’altra o rincorrendosi a perdifiato. In cima ai palazzi porticati, ad arco acuto, spicca la bella torre dell’Angelo in cotto, chiamata così, perché, secondo la tradizione, un uomo che stava per cadere fu salvato da due angeli, mentre al centro della piazza la statua di Camillo Benso Conte di Cavour guarda dall’alto i suoi concittadini.
Statua di Camillo Benso Conte di Cavour
Portico di piazza Cavour
Piazza Cavour
Locale storico sotto i portici
Spianata di piazza Cavour
Il Teatro Ottocentesc
Non lontano invece si assapora l’antico fascino della piazza Palazzo Vecchio, detta anche dei Pesci, in ricordo del mercato ittico che vi si svolgeva. Qui spicca contro il cielo la Torre Civica, la più alta della città.
Tra gli aspetti interessanti ed i dettagli che si notano passeggiando per Vercelli, si trovano anche la Sinagoga del 1875-78, Casa Centoris, dalla facciata bramantesca, che emana un particolare fascino, palazzo Tizzoni, storica casa di una delle più potenti famiglie ghibelline della città in epoca medioevale. Qui si possono ammirare gli affreschi nel salone di ingresso, e l’opera detta “il Moncalvo”, oppure il Museo Borgogna, magnifica casa-museo popolata di antichi arredi, dipinti e oggetti artistici, dove è conservata un’esposizione di quadri rinascimentali, mentre il Museo Archeologico accoglie i reperti dell’antica citta’ romana “Vercellae” .
Risalente al 1290 è il Castello Visconteo, che svolse diverse funzioni, ed oggi è sede del Tribunale, mentre nell’affascinante via Verdi, tutta a ciottoli, popolata di botteghe, si affaccia la bella bianca porta ad arco del Museo Leone, dove si possono vedere i reperti più antichi della città di Vercelli, risalenti al Paleolitico, il Neolitico e l’Età del Ferro.
Sarebbe, infine, interessante coronare la visita andando a vedere uno spettacolo del Teatro Ottocentesco, inaugurato nel 1812-14.
A Vercelli vale la pena assaggiare uno dei suoi tipici e saporiti piatti : la “Panissa”, considerata “ben più di un risotto”, o la “Polenta Concia” e i “Capunet”, involtini con verdure e mortadella, il suo buonissimo formaggio, la “Toma Valsesiana”, e tra gli affettati, gli “Straccetti” e la “Macetta”, coscia di camoscio, simile al prosciutto crudo.