additivi

Additivi, conservanti, coloranti....
chi ci capisce è bravo

Ditemi la verità, ma voi ci capite qualcosa quando leggete quelle lettere e quei numeri negli ingredienti degli alimenti? E siete davvero capaci di stabilire se sono cose dannose alla salute o meno? Se l'argomento vi interessa, proviamo a scoprire di più insieme. Pronti? Partiamo....

Preciso che tutto quello che pubblico viene da ricerche fatte in rete, non sono un'esperta, ma solo una persona a cui piace essere ben informata. Declino qualunque responsabilità in caso di inesattezze.
Sommario:

Cosa sono gli additivi alimentari?

Gli additivi alimentari sono delle sostanze che vengono aggiunte agli alimenti per soddisfare alcune esigenze tecniche e sono raggruppati in base alla funzione che svolgono una volta aggiunti al cibo, ad esempio coloranti, stabilizzanti, addensanti, gelificanti, antiagglomeranti, agenti che modificano la lucentezza, gas d’imballaggio e propellenti.....  Solo le sostanze che normalmente non sono consumate come alimento o che non sono dei tipici ingredienti degli alimenti, sono classificati come additivi. Nell’Unione Europea (EU), vi sono tre direttive che stabiliscono la lista degli additivi che si possono utilizzare (escludendo gli altri), gli alimenti in cui essi si possono utilizzare e la quantità massima. Gli additivi considerati sicuri per l’utilizzo nel cibo sono contrassegnati da una sigla: E-numero (E per Europa), che è anche un modo semplice e conveniente per etichettare gli additivi permessi nei diversi Paesi Europei.

Coloranti

Lo dice la parola, servono per dare un colore agli alimenti. Ne esistono di vario tipo, sia di origine animale che sintetici.

Stabilizzanti
Molti alimenti contengono una miscela di olio e acqua, nota come emulsione. Le emulsioni sono composte da sostanze chiamate emulsionanti, che permettono all’acqua e all’olio di mischiarsi assieme. Gli stabilizzanti sono utilizzati negli alimenti quali la maionese, la vinaigrette e i gelati per evitare che le varie sostanze si separino e così mantenere le proprietà fisiche e la composizione dei cibi.Tra i più comuni agenti stabilizzanti ci sono la farina di semi di carruba (E410) e gli alginati (E400-404)

Addensanti
Gli addensanti vengono aggiunti agli alimenti liquidi per aumentarne la viscosità, e generalmente sono costituiti da carboidrati (ad esempio l’idrossipropil metil cellulosa, E464).Gli addensanti a base di carboidrati rendono più densi i liquidi durante la cottura, quando i granuli di amido di cui i carboidrati sono composti assorbono l’acqua e rigonfiano. Questo processo causa l’intrappolamento di molecole d’acqua da parte dei granuli d’amido causando l’addensamento dei liquidi. Gli addensanti sono aggiunti ad una discreta quantità di cibi compresi salse e sughi.

Agenti Gelificanti
Gli agenti gelificanti sono utilizzati per addensare e stabilizzare alimenti liquidi, e per aggiungere consistenza. Anche se il loro scopo è molto simile a quello degli addensanti, gli agenti gelificanti formano gelatina, come suggerisce il nome. Gli agenti gelificanti sono generalmente proteine o carboidrati che quando vengono disciolti in liquidi formano una rete tridimensionale all’interno del liquido. Questo crea un alimento unico, che ha un aspetto solido, ma è composto per la maggior parte del liquido, ad esempio le gelatine, le marmellate e le confetture. Tra gli agenti gelificanti troviamo la pectina (E440) e i carragenani (E407).

Agenti Antiagglutinanti
Gli alimenti granulari o in polvere sono predisposti ad assorbire l’umidità, appiccicandosi e formando degli agglomerati, noto come agglutinazione. Questo rende molto difficoltoso l’uso di questi alimenti poiché non possono essere pesati, sparsi o miscelati uniformemente. Le sostanze antiagglutinanti rivestono le particelle alimentare e assorbono l’eccesso di umidità. Questa azione repellente nei confronti dell’umidità dalla superficie degli alimenti aiuta a prevenire l’agglutinazione e a mantenerne le caratteristiche suddette. Uno degli agenti agglutinanti più utilizzati è il silicato di calcio (E552), utilizzato per prevenire l’agglutinazione del lievito e del sale.

Agenti Glassanti
Gli agenti glassanti si usano per rendere brillante, lucido e protettivo il rivestimento degli alimenti, quali confetture, frutta e prodotti da forno. Gli agenti glassanti comuni sono la cera d’api (E901), la cera di Carnauba (E903) e gli acidi grassi (E570).

Gas d’Imballaggio
I gas d’imballaggio sono utilizzati per modificare l’atmosfera in cui sono confezionati gli alimenti per controllare la stagionatura inibendo le alterazioni chimiche ed evitandone il deterioramento. Questo si ottiene utilizzando una tecnica nota come Confezionamento in Atmosfera Modificata (Modified Atmosphere Packaging, MAP), per cui l’aria all’interno dell’imballaggio è sostituita da una miscela di gas puri, esempio ossigeno(E948), anidride carbonica (E290) e azoto (E941).6 A seconda dell’alimento e dell’effetto desiderato possono essere insufflati negli imballaggi diverse miscele di gas. Ad esempio, miscele di anidride carbonica (30-60%) e azoto (40-70%) possono inibire la crescita di molti micro-organismi e possono essere utilizzati per ridurre il deterioramento batterico di carne e pesce, mentre le combinazioni di anidride carbonica (20-30%) e ossigeno (70-80%) possono aiutare a prevenire le alterazioni di colore delle carni rosse.

Propellenti
I contenitori pressurizzati di aerosol sono utilizzati per distribuire i prodotti alimentari fluidi sotto forma di liquidi, schiuma o spray. L’uso dei propellenti fornisce la pressione necessaria per forzare l’alimento fluido fuori dalla bomboletta. I propellenti più comunemente utilizzati sono l’azoto (E941), l’ossido nitroso (E942) e l’anidride carbonica (E290).I propellenti più recenti generalmente utilizzati per distribuire prodotti sotto forma di schiuma e spray, come ad esempio la panna montata, le creme a base di formaggio e la mostarda. Ciò accade perché l’ossido nitroso e l’anidride carbonica tendono a dissolversi nell’alimento liquido e ad espanderlo durante la fuoriuscita dal contenitore, determinando la formazione di uno spray o di una schiuma. L’azoto non ha le stesse proprietà ed è così utilizzato per distribuire gli alimenti in forma liquida, come olio e sciroppo.

Il sistema di codificazione: (la lettera E)

La lettera E seguita da un numero indica che l’additivo è stato approvato dall’Unione Europea. Per ottenere questa denominazione, occorre che la sicurezza dell’additivo sia stata valutata sotto tutti gli aspetti dalla EFSA (European Food Safety Authority). Questo sistema costituisce anche un modo semplice e pratico per indicare gli additivi autorizzati in tutte le lingue dell’Unione Europea.

Devo aggiungere che ho trovato anche additivi che, pur essendo contrassegnati con la lettera E iniziale, risultavano, dalle ricerche, come vietati. Li ho riportati lo stesso, affiancando alla descrizione la dicitura : "Vietato(i) in Europa". Devo anche dire che, alcuni, non compaiono nell'elenco della Gazzetta Ufficiale  dell'Unione Europea. Evidentemente, quindi, non sono più permessi.


Etichette, come leggerle?

L’ORDINE
Gli ingredienti sono elencati in ordine di quantità e questo è un fattore molto indicativo per giudicare la qualità di un prodotto. Innanzitutto valutandone il pregio, in secondo luogo la corrispondenza con il nome o la tipologia del prodotto stesso: per esempio, se una crema di nocciole ha queste ultime al primo posto, sarà più pregiata - e più naturale - che se, al primo posto, ci fossero grassi o zuccheri.
I GRASSI
Aldilà della qualità dei grassi stessi - sono evidentemente più pregiati i prodotti con olio extra vergine d’oliva, burro, burro di cacao o strutto - conta la trasparenza: le diciture generiche, tipo “oli vegetali”, ci inducono a pensare, quasi sempre giustamente, che si tratti dei meno pregiati e meno salubri.
GLI ZUCCHERI
Se tra gli ingredienti compare una delle seguenti diciture "sciroppo di glucosio" "sciroppo di fruttosio" "maltosio" "amido di mais" "sciroppo di cereali" l'alimento contiene indirettamente dello zucchero. Queste sostanze infatti hanno un allto indice glicemico che le rende del tutto simili al saccarosio.
GLI AROMI
Per motivi di trasparenza e qualità, preferiamo sempre gli ingredienti chiari ed espliciti, come “spezie”, “erbe aromatiche”, “scorza di agrumi” e via dicendo. La dicitura “aromi naturali” indica sostanze aromatiche estratte da un prodotto naturale (spezie, erbe, oli essenziali non di sintesi, ecc.); la dicitura “aromi” tout court indica aromi di sintesi chimica o comunque non ci garantisce che siano naturali; la stessa cosa vale per “aroma di ... (limone, menta, tartufo e via dicendo): se non c’è l’aggettivo “naturale”, è quasi certo che è sintetico. Pertanto evitiamo prodotti che contengono la parola “aromi” senza l’aggiunta dell’aggettivo  “naturale”. Un caso particolare è la vanillina, “imitazione” artificiale o comunque di bassa  qualità della vera vaniglia: è indice di un dolce dozzinale o, perlomeno, non di eccellenza.
ELEMENTI ESTRANEI
A volte su un’etichetta troviamo ingredienti che non ci sembrano normali per il tipo di prodotto: è il caso di indagare e chiedere informazioni.
Il caso classico è quello dei salumi che contengono zuccheri o derivati del latte: pur essendo ingredienti naturali, servono ad alterare la naturalità del prodotto, accelerando la stagionatura, trattenendo acqua e quindi limitando il calo di peso, consentendo l’utilizzo di carni congelate o di bassa qualità. In definitiva, sono indici di basso livello qualitativo.
GLI ADDITIVI
Oggi come oggi, grazie al governo del freddo, non sono quasi mai funzionali alle esigenze del consumatore, ma a quelle della grande distribuzione o dell’esaltazione delle apparenze a scapito della qualità vera. SE NON CE NE SONO È SEMPRE MEGLIO (con poche eccezioni, come i lieviti).

Identificare il paese di produzione dal codice a barre:

Qui di seguito, trovate le indicazioni per capire l'origine dei prodotti semplicemente leggendo il codice a barre."Le prime 3 cifre del codice a barre sono l'identificazione del paese in cui la merce è stata prodotta". Tutti i codici che iniziano con 690, 691,692 fino al 695 sono prodotti in Cina. Qui sono riportati i codici iniziali di alcuni paesi:

00 ~ 13 USA & CANADA
30 ~ 37 FRANCE
40 ~ 44 GERMANY
49 ~ JAPAN
50 ~ UK
57 ~ Denmark
64 ~ Finland
76 ~ Switzerland and Liechtenstein
471 ~ Taiwan
480 ~ Philippin es
628 ~ Saudi-Arabia
629 ~ United Arab Emirates
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690, 691, 692,693,694, 695 ~ China
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740 ~ 745 - Central America
800 - 839 Italia
840 - 849 Spagna



Date di scadenza degli alimenti, come interpretarle?

Da consumarsi preferibilmente entro: fino a quella data il prodotto garantisce le sue proprietà, ma può essere consumato anche per un breve periodo successivo alla data indicata: ad esempio per la pasta o il riso si applica questa dicitura;

Da consumarsi entro: va consumato assolutamente entro quella data e non oltre. Ad esempio per il latte, lo yogurt, i formaggi freschi.

La data può apparire:

Giorno/mese: per prodotti che si conservano per meno di tre mesi. Esempio latte,
mozzarelle, yogurt
Mese/anno: per prodotti che si conservano per più di tre mesi ma per meno di 18 mesi. Esempio pasta all’uovo, biscotti, merendine, maionese.
Anno: per prodotti che si conservano per almeno 18 mesi. Esempio pelati in scatola, piselli e tonno in scatola, olive in salamoia.
Anche le esatte diciture riportate sulle etichette meritano attenzione.
Se leggete un’etichetta che riporta la dicitura
“gnocchi di patate”; le patate sono, effettivamente, l’ingrediente principale, mentre se la scritta riporta
“gnocchi con patate”: è molto probabile che al primo posto troverete farina di grano tenero, e poi le patate…

Parliamo della melamina:

La melamina (1,3,5-Triazine-2,4,6-triamina, formula bruta C3H6N6) si presenta come polvere bianca ed è scarsamente solubile in acqua. Viene ricavata dal carbone e poi utilizzata per produrre materie plastiche e fertilizzanti; le resine melaminiche in combinazione con la formaldeide trovano impiego anche nella produzione di materiali a contatto con gli alimenti.
In Cina la melamina è stata aggiunta agli alimenti per animali, con lo scopo di aumentarne fraudolentemente il contenuto proteico che risulta così maggiore di quanto realmente presente. Gli operatori dell’industria mangimistica cinese hanno ammesso apertamente che la melamina viene abitualmente aggiunta ai cibi per animali come “falsa proteina”. Per anni infatti i produttori di mangimi hanno addizionato i loro prodotti con la melamina, che viene registrata come proteina nei test sugli alimenti, ma non ha alcuna proprietà nutritiva. Inoltre, la Commissione Europea “Health & Consumer protection directorate general” non esclude la presenza di questa sostanza anche in alimenti destinati all’uomo, in particolare in quelli destinati ai soggetti allergici al glutine di grano e per la prima infanzia.
Il nostro Paese si è mostrato da subito sensibile alla problematica infatti già nel 2007, il Ministero della Salute ha dato mandato al CReAA per la messa a punto della metodica per la ricerca della melamina. Contestualmente è stato richiesto attraverso la nota del Ministero della Salute n. prot. DGSA.VII.VIII/4335/P del 17 Maggio 2007 di provvedere ad un controllo sistematico dellepartite di origine vegetale (glutine di frumento, glutine di mais, farina di mais, proteine di soia, crusca di riso e concentrati di proteine del riso) con origine o provenienza cinese ed un intensificazione dei controlli per le partite provenienti da altri Paesi Terzi al fine di accertare l’assenza di melamina.
Successivamente il Ministero con nota n. prot. DGSA 20740-P-21/10/2008 ha dato attuazione alla Decisione 2008/798/CE fornendo istruzioni operative concernenti i controlli sui mangimi sia all’importazione che sul territorio nazionale, sempre al fine di accertare il tenore di melamina.
Lo scandalo del latte, scoppiato circa un mese fa in Cina, oltre ad aver causato danni di salute a migliaia di bambini, ha scatenato una serie di licenziamenti e arresti e ha indebolito la fiducia pubblica, già minata dagli scandali verificatisi negli anni scorsi e riguardanti uova, carne di maiale e frutti di mare. Anche i cioccolatini, dopo le uova, sono finiti nel mirino della autorità sanitarie dei Paesi asiatici coinvolti nello scandalo del latte contaminato. Le autorità sanitarie tailandesi hanno dichiarato di aver individuato un alto livello di melamina in alcuni cioccolatini prodotti in Cina e introdotti di contrabbando nel Paese. Questi cioccolatini, della marca Orphic, contengono 34,37 mg di melamina al chilo, quantità 14 volte superiore a quella tollerata.


Additivi e celiachia:

Negli ingredienti dei prodotti senza glutine possono essere presenti gli additivi E471 (mono e digliceridi degli acidi grassi), che servono per dare una maggiore tenuta all'impasto. Non risultano pericolosi.

Un altro ingredinte spesso presente nella pasta per celiaci, è la farina di lupini. Le persone che soffrono di allergie devono stare molto attente a questo ingrediente, perchè è altamente allergizzante 

Sommario dei principali additivi che sarebbe meglio evitare:

Gli additivi che seguono sono pericolosi o dannosi e comunque da evitare  
perché sintomo di prodotti di scarsa qualità o naturalità.


E122 = azorubina, carmoisina, colorante artificiale
E127 = eritrosina, colorante sintetico
E150c e d = caramello ammoniacale e solfito-ammoniacale, colorante
E210, 211, 212, 213, 214, 215, 216, 217, 218, 219 = benzoati e derivati, conservanti artificiali.
E220 = anidride solforosa – N.B. Spesso è inevitabile in quanto resta come residuo di lavorazione o si forma da sola. È fondamentale la quantità, per cui dobbiamo distinguere tra i casi in cui può essere presente come residuo (come indicato in etichetta) e quelli in cui è aggiunta al prodotto finale
E221, 222, 223, 224, 226, 227, 228 = solfiti e bisolfiti, conservanti artificiali vale quanto detto per l’anidride solforosa, nel vino ci sono pressoché sempre, se non altro per formazione spontanea.
E230 = bifenile, difenile, fungicida di superficie degli agrumi
E231 = ortofenilfenolo, artificiale, fungicida
E233 = TBZ = Tiabendazolo - VIETATO DALLA COMUNITÀ EUROPEA, antimicrobico sulla buccia degli agrumi
E235 = natamicina, pimaricina, conservante per trattamenti di superficie
E250
= nitrito di sodio, conservante artificiale o naturale
E320 = butilidrossianisolo, BHA, antiossidante sintetico
E321 = butilidrossitoluene, BHT, antiossidante sintetico
E339, 340, 341, 343 = fosfati vari
E442 = fosfatidi d’ammonio, emulsionanti naturali
E450, 451, 452 = difosfati e polifosfati
E620, 621, 622, 623, 624, 625 = acido glutammico e glutammati, esaltatori di sapidità
E 950 = acesulfame K, edulcorante sintetico
E 951 = aspartame, edulcorante sintetico
E 954 = saccarina, edulcorante artificiale
E 955 = sucralosio, edulcorante artificiale
ALTRI ADDITIVI DA RIFIUTARE: E 102, 104, 110, 123, 124, 131, 154,  155, 161g, 171, 173, 174, 175, 180, 232, 234, 239, 249, 251, 280, 282, 283, 284, 285, 310, 311, 312, 385, 431, 432, 433, 434, 435, 436, 520, 521, 522, 523, 541, 553b, 554, 555, 556, 559, 900, 905, 912, 952, 999, 1201, 1202

Leggi anche: Come conservare gli alimenti

....e ora ci addentriamo nella giungla...

Indice dell'argomento:
Inizia con: I coloranti alimentari